Vai al contenuto

Crocifisso Ligneo

COLLOCAZIONE E DESCRIZIONE DELLE OPERE

L’opera lignea raffigurante Cristo crocifisso è presumibilmente destinato ad essere posizionato sull’altare maggiore in fondo alla chiesa. La croce  completamente in argento meccato presenta modanature e forme settecentesche.

Il Cristo anch’esso in legno policromo evidenzia un intaglio morbido con un espressionismo composto che sta a metà strada tra il “Cristus Patiens” ed il “Cristo morto”.

STATO DI CONSERVAZIONE DELL’OPERA

L’opera, ormai in disuso perché non più integra e con la pellicola pittorica e di supporto distaccata in diversi punti con vistose perdite materiche era stata abbandonata ormai da anni nella sacrestia della Chiesa.

Tutta la croce è stata ridipinta a più mani con porporina  dorata  e  le  perdite materiche evidenziano fessure anche passanti lungo gli incollaggi e le  diverse sezioni di assemblaggio.

Mancante una delle quattro decorazioni intagliate del rosone centrale.

Il Cristo con le braccia ormai distaccate dal busto e la perdita di alcune dita delle mani, evidenzia, diverse ridipinture sia sull’incarnato che sul perizoma.

FASI DELL’INTERVENTO DI CONSERVAZIONE ESEGUITO

Trasportata la scultura in laboratorio attrezzato è stato possibile eseguire una profonda disinfestazione da insetti xilofagi sia applicando a più passate Perxil 10 già disciolto in percentuale e pronto all’uso stendendolo sia a pennello che per imbibizione nella parte inferiore dell’opera e sia ricorrendo alla disinfestazione anossica tramite assorbitore chimico di ossigeno ATCO e sacco chiuso polibarriera EVOH. (vedi foto n. 1)

1 – DISINFESTAZIONE ANOSSICA CON SACCO EVOH

Al termine del periodo di disinfestazione e rimossa la plastica di contenimento, si è reso necessario il consolidamento del supporto ligneo con resina acrilica opportunamente diluita in acetone dal 3% al 6% sia per imbibizione fino a rifiuto dalla parte inferiore della scultura che per iniezioni nei fori di sfarfallamento utilizzati nella precedente fase di disinfestazione.

Particolare attenzione è stata posta nel dosare le percentuali di resina acrilica disciolta nel solvente dall’inizio della procedura fino al completo assorbimento passando da una blanda percentuale ad una più corposa assicurando una penetrazione ottimale.

Lasciato evaporare completamente per alcuni giorni il solvente utilizzato per il consolidamento, si è proseguito con le operazioni di pulitura della pellicola pittorica, durante le quali, la rimozione chimica delle ormai alterate e non idonee ridipinture a porporina, hanno evidenziato la pellicola pittorica originale ad argento meccato e la presenza di fessurazioni anche profonde nel legno strutturale e la perdita di vaste aree del supporto alla pellicola pittorica. (vedi foto n. 2)

2 – PARTICOLARE SAGGIO DI PULITURA

Verificata, la presenza sulla croce di strati di ridipinture con colori sintetici a porporina dorata e acrilici sul Cristo, si è proceduto eseguendo su quasi tutta l’opera una pulitura sia meccanica a bisturi che chimica a solvente (Acetone e diluente nitro ) in sospensione con gel di Carbopol (Solvent Gels) (vedi foto n. 3 – 4) .

3 – PULITURA CON SOLVA GEL E PARTICOLARE PELLICOLA ORIGINALE
4 – PULITURA MECCANICA CON BISTURI E CHIMICA CON SOLVA GEL PARTICOLARE PELLICOLA PITTORICA ORIGINALE

Il solvente utilizzato è stato scelto dopo averlo testato preventivamente con saggi di pulitura sulle varie cromie dell’opera e tenendo in considerazione il rispetto dei principi della conservazione di gradualità, controllabilità e selettività.

A pulitura terminata si è applicato su tutta la superficie un velo di vernice lucida data a tampone per ristabilire il giusto indice di rifrazione.

Successivamente, si sono risarcite le lacune, le fessurazioni strutturali del legno che i fori di sfarfallamento degli insetti xilofagi prima con resina epossidica (EPO 127) e poi con stucco epossidico (BALSITE W) in superficie. (vedi foto n. 5)

5 – RICOSTRUZIONI LACUNE STRUTTURALI CON RESINA

I chiodi come le grappe facilmente removibili, sono stati estratti delicatamente con pinze e tenaglie, mentre quelli di difficile rimozione o interclusi dalla pellicola pittorica e ormai arrugginiti sono stati trattati con convertitore di ruggine e protetti dall’ossidazione con vernice epossidica.

Successivamente, tutte le lacune che presentavano a vista il legno e la resina di riempimento, sono state colmate con stucco (gesso di Bologna e colla di coniglio) per poi rasarle prima a bisturi e poi con carta abrasiva a diversa grana per ripristinare e raccordare gli spessori. (vedi foto n. 6)

6- PARTICOLARE STUCCATURA E RASATURA LACUNE PELLICOLA PITTORICA

Le lacune e le abrasioni della pellicola pittorica (Cristo) come le nuove gessature sono state reintegrate con la tecnica a velature utilizzando colori ad acquerello per le aree più estese e a vernice per restauro. (vedi foto n. 7)

7 – PARTICOLARE REINTEGRAZIONE PITTORICA DELLE GESSATURE E ABRASIONI

Le decorazioni a foglia d’argento della croce, sono state recuperate, dove necessario, colmando i vuoti con gesso di bologna e pareggiate con carta abrasiva e/o bisturi per poi reintegrarle applicando porzioni di argento in foglia con tecnica a guazzo e stendendo successivamente un sottile strato di vernice mecca.

La parte mancante del rosone è stata realizzate con resina Epo 127 utilizzando una copia con matrice in silicone da quella specularmente esistente sulla scultura. (vedi foto n. 8)

8 – RICOSTRUZIONE PARTE ROSONE CON STAMPO IN SILICONE

A completamento delle operazioni di conservazione, sull’intera opera, è stata applicata a tre mani una vernice protettiva satinata sulla croce e una più lucida sul Cristo. (vedi foto n. 9)

9 – A COMPLETAMENTO DEI LAVORI DI CONSERVAZIONE

Relazione finale